Non commettere questi errori quando riponi i vestiti invernali: rischi di rovinarli e occupare il doppio dello spazio.
Quando arriva la primavera, è il momento di fare spazio nell’armadio e conservare i vestiti invernali. Tuttavia, un’errata conservazione può rovinarli, facendoli scolorire, deformare o diventare preda di tarme e muffe.

Ecco i cinque errori più comuni da evitare per mantenere i tuoi capi in perfette condizioni fino al prossimo inverno.
5 errori che rendono il cambio di stagione un incubo
Uno degli errori più gravi è conservare maglioni, cappotti e sciarpe senza prima lavarli. Anche se non sembrano sporchi, residui di sudore, profumi e macchie possono attirare insetti o fissarsi nel tessuto, rendendoli difficili da rimuovere in seguito. Assicurati di lavare o portare in lavanderia tutti i capi prima di riporli.

Le tarme sono una delle principali minacce per i vestiti invernali, in particolare quelli in lana e cachemire. Le palline di naftalina sono efficaci, ma hanno un odore sgradevole. Meglio optare per rimedi naturali come sacchetti di lavanda o pezzi di cedro, che allontanano gli insetti senza danneggiare i tessuti.
Utilizzare scatole di plastica o sacchetti sottovuoto è un’ottima soluzione per risparmiare spazio, ma bisogna fare attenzione a non comprimere troppo gli indumenti. I piumini possono essere sottovuotati, ma i maglioni di lana e gli stivali rischiano di perdere la loro forma. Usa inserti per mantenere la struttura delle scarpe e non sovraccaricare i contenitori.
Dove conservi i tuoi vestiti è fondamentale. Evita soffitte e cantine se soggette a sbalzi di temperatura e umidità, che possono causare muffe e cattivi odori. Meglio un luogo fresco, asciutto e buio, come un armadio di riserva, sotto il letto o in scatole riposte su scaffali alti.
I tessuti pregiati e i capi vintage non vanno mai riposti direttamente in plastica, perché hanno bisogno di respirare. Avvolgili in carta velina senza acidi per proteggerli da ingiallimento e deterioramento. Per un’ulteriore protezione, riponili in scatole di cartone d’archivio invece di contenitori di plastica sigillati.