I farmaci anticorpo-coniugati sarebbero efficaci contro il cancro al seno metastatico e aiuterebbero ad allungare le aspettative di vita delle pazienti.
Il tumore al seno metastatico è una patologia che, attualmente, coinvolge circa 37 mila donne in Italia. La ricerca ha un ruolo essenziale perché consente non solo di ideare nuove cure ma anche migliorare la qualità della vita delle pazienti.

In tale contesto, assumono notevole rilevanza i cd. ADC (Antibody-Drug Coniugates), detti anche farmaci anticorpo-coniugati. Sono medicinali formati da tre componenti. Un anticorpo in grado di riconoscere le cellule tumorali e legarsi ad esse tramite appositi recettori, un farmaco chemioterapico studiato per annientare le cellule cancerose e, infine, un linker che unisce l’anticorpo e il principio attivo chemioterapico. Ma come funzionano questi farmaci e in che modo aiutano contro la diffusione delle metastasi?
Tumore al seno metastatico e ADC: quali sono i benefici di questa categoria di farmaci?
Sono in corso una serie di studi scientifici per capire i concreti vantaggi degli ADC. Dai primi risultati, è emerso che questi medicinali all’avanguardia potrebbero essere molto utili per combattere le metastasi. Il tumore al seno, infatti, può colpire anche altri organi.

La novità principale sarebbe il farmaco ADC Sacituzumab Govitecan, che ha ricevuto l’autorizzazione per il trattamento di due tipologie di tumore al seno metastatiche: il tumore triplo negativo metastatico (quello più aggressivo di tutti) e il carcinoma mammario metastatico HR+/HER2.
In particolare, il medicinale può essere utilizzato anche nelle ipotesi in cui l’analisi cellulare rilevi che le cellule sono positive per l’espressione dei recettori ormonali HR (estrogeno o progesterone) e hanno poche o nessuna proteina HER2 (recettore 2 del fattore di crescita umano). Il tumore al seno HR+/HER2 rappresenta il 70% dei casi di carcinoma mammario e, inoltre, presenta un rischio abbastanza elevato di presentarsi con metastasi ossee.
Come ha illustrato il Direttore del Dipartimento Corp-S assistenziale e di ricerca dei percorsi oncologici del Distretto Toracico Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale” di Napoli, Michelino De Laurentiis, ogni anno in Italia vengono diagnosticati dai 6 mila agli 8 mila nuovi casi di cancro mammario metastatico HR+/HER2-.
Poiché la maggior parte delle pazienti presenta un quadro clinico soddisfacente, possono sottoporsi a ulteriori cure oltre alla normale chemioterapia. La soluzione ideale sarebbe l’assunzione dei farmaci anticorpo-coniugati (ADC), perché diversi studi hanno svelato come spesso abbiano dei risultati più soddisfacenti della chemioterapia.