I deficit dell’udito possono incidere in maniera negativa sulla qualità della vita. Basta un semplice test per rivelarli.
Gli esami dell’udito sono essenziali per valutare eventuali fastidi, anomalie o vere e proprie patologie, come l’ipoacusia (cioè la perdita parziale o totale dell’udito). Si tratta di test rapidi e indolori, ma che consentono di avere una diagnosi accurata.

È opportuno prestare attenzione a una serie di segnali, per capire se ci sono problemi al proprio udito. In particolare, non bisogna sottovalutare eventuali difficoltà a percepire i suoni in maniera chiara (ad esempio, nei luoghi rumorosi), alla necessità di chiedere alle persone di ripetere o ascoltare la televisione, la musica o il telefono ad alto volume.
Occhio anche se non si riesce a seguire con attenzione una conversazione o a distinguere in modo netto i suoni. In tutti questi casi, è consigliabile procedere con esami diagnostici accurati.
Gli esami per valutare la capacità uditiva: a cosa servono?
Tra i principali test uditivi, necessari per scoprire eventuali patologie, segnaliamo i seguenti:

- l’audiometria tonale controlla la soglia uditiva, tramite l’ascolto di toni puri a differenti frequenze e intensità. Il paziente viene posto in una cabina insonorizzata e indossa delle cuffie, tramite le quali sono riprodotti suoni, prima a un orecchio e poi all’altro. Il paziente avverte l’otorino quando percepisce un suono e il medico traccia un audiogramma per misurare il livello uditivo;
- l’audiometria vocale misura la capacità del paziente di capire parole o frasi pronunciate a differenti volumi, sia con sia senza rumore di fondo. Al paziente vengono fatte ascoltare delle parole tramite cuffie da ripetere;
- l’esame impedenzometrico viene usato per scovare malattie dell’orecchio, l’ipoacusia o l’abbassamento dell’udito. Verifica la salute dell’orecchio medio, la mobilità del timpano e la catena ossiculare. Si effettua tramite una piccola sonda nell’orecchio, che registra le risposte del timpano ai cambiamenti di pressione;
- gli esami vestibolari servono per accertare sintomi legati all’equilibrio e vengono prescritti in presenza di vertigini, giramenti di testa e scarsità di equilibrio;
- l’otoscopia e l’otomicroscopia servono per controllare il timpano e valutare eventuali infezioni, perforazioni, accumuli di cerume e anomalie dell’orecchio esterno e medio;
- il test della funzione tubarica viene usato per valutare il funzionamento della tromba di Eustachio, che regola la pressione nell’orecchio medio;
- le otoemissioni acustiche servono per lo screening neonatale o per la diagnosi di ipoacusie neurosensoriali;
- il test dei potenziali evocati uditivi registra le risposte elettriche del nervo acustico e del tronco cerebrale agli stimoli sonori ed è destinato ai soggetti con sospette patologie neurologiche o ipoacusie gravi.