Endometriosi: se avverti questi sintomi chiama subito il medico, la diagnosi precoce è essenziale

L’endometriosi colpisce tantissime donne. Al momento non esiste una cura definitiva, ma è fondamentale la diagnosi tempestiva per alleviare i sintomi.

L’endometriosi è un’infiammazione cronica degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico, generata dalla presenza in tali organi di cellule endometriali che, al contrario, dovrebbero trovarsi solo nell’utero.

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Endometriosi: se avverti questi sintomi chiama subito il medico, la diagnosi precoce è essenziale (giofil.it)

Al momento non sono ancora note le precise cause della patologia, ma si tratta di un disturbo che colpisce tantissime donne al mondo (circa il 10%), soprattutto quelle che hanno un’età compresa tra i 25 e i 35 anni. Poiché i sintomi possono essere molto dolorosi, la diagnosi precoce è essenziale per individuare un adeguato approccio terapeutico.

Endometriosi: come si manifesta?

L’endometriosi viene diagnosticata tramite la visita ginecologica, l’ecografia transvaginale e la risonanza magnetica o la laparoscopia diagnostica. Viene, ovviamente, accertata la presenza dei segnali tipici della malattia, come: dolore pelvico, ciclo mestruale doloroso, fastidio durante i rapporti sessuali.

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Endometriosi: come si manifesta? (giofil.it)

La malattia si presenta in varie fasi, classificate dall’American Society for Reproductive Medicine (ASRM), nel seguente modo:

  • stadio 1 “Endometriosi minima”: i sintomi non sono molto dolorosi e la malattia è sono presenti soltanto pochi millimetri di tessuto endometriale fuori dall’utero, situati in superficie dei tessuti;
  • stadio 2 “Endometriosi lieve”: comporta una quantità maggiore di lesioni, più profonde;
  • stadio 3 “Endometriosi moderata”: la malattia è più estesa ed caratterizzata da cisti ovariche mono o bilaterali e del tessuto aderenziale o cicatriziale tra gli organi pelvici;
  • stadio 4 “Endometriosi grave”: i tessuti endometriali sono molto profondi e le cisti molto numerose, su una o entrambe le ovaie, con cicatrici e aderenze diffuse.

Endometriosi: come si cura? Alimentazione, farmaci e chirurgia

L’alimentazione gioca un ruolo chiave nella riduzione dei sintomi. Le pazienti, infatti, dovrebbero prediligere cibi anti infiammatori e disintossicanti, come cereali integrali, legumi, verdura, frutta fresca, pesce, olio d’oliva, perché ricchi di fibre e di omega 3. In alcuni casi, è consigliata l’assunzione di integratori a base di vitamina D, omega 6, metilfolato di calcio, curcuma e nicotinamide.

Per quanto riguarda i trattamenti farmacologici, invece, se la malattia è ancora alla fase inziale e i sintomi contenuti (anche se frequenti), vengono di solito prescritti medicinali a base di progesterone o la pillola anticoncezionale.

Nei casi più gravi, il medico può valutare appositi interventi chirurgici. Si tratta, tuttavia, di operazioni molto delicate, perché possono comportare la riduzione della riserva ovarica. Durante l’asportazione del tessuto endometriosico, infatti, potrebbero essere danneggiati anche i tessuti sani. La tipologia di intervento più utilizzato è la laparoscopia, che va eseguita da medici esperti e con tecniche all’avanguardia, dirette a preservare la salute riproduttive delle pazienti.

L’endometriosi, dunque, va sempre curata da uno specialista, che sia in grado di ideare un percorso diagnostico e terapeutico personalizzato.

Le informazioni contenute in questo articolo sono destinate esclusivamente a scopi informativi e non devono essere interpretate come consulenze mediche. Gli autori non sono medici e non intendono sostituirsi a professionisti della salute qualificati.
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